RACCONTAMI DI UN BELLISSIMO CONCERTO

Apr 12, 2013

di Paolo Di Sabatino

Ore 1.10, interno notte, divagazioni. Pagine e pagine di curriculum con prestigiose collaborazioni internazionali, ma sul palco si azzera tutto.

Devo guardare il viso, anzi no, la faccia, è più diretto, più vero; devo guardare la faccia delle persone, lì troverò la musica riflessa degli artisti. Le facce sono mappe, ognuna ha le sue strade, indicano tutte una direzione che va verso l’emozione vera, quando c’è. Sorrisi, stupore, qualcuno con gli occhi lucidi, una sospensione quasi eterea in attesa sempre di qualcosa di imprevedibilmente bello. Sintesi della serata di ieri al Kabala.

Ma vorrei tanto che qualcuno mi domandasse anche domani, tra un mese, tra un anno, raccontami di un bellissimo concerto, dovrei semplicemente descrivere di nuovo quelle facce che avevano davanti Maurizio Rolli e la sua band.

Quattro in latino, vista la passione di Maurizio per gli eroi della Marvel, io li chiamerei, eccezionalmente, “i fantastici 4”. Loro i superpoteri li acquistano non grazie all’esposizione ai raggi cosmici, ma per l’ideazione e l’esecuzione della bella musica. Maurizo Rolli, Mr Fantastic, la sua solida conoscenza dell’armonia sia come compositore che come strumentista fa vivere brani in mille forme diverse, Javier Girotto, la Torcia Umana, si accende e fa accendere col calore del suo sassofono, altra Torcia Umana è il batterista Israel Varela, contenuto nei volumi e con i timbri, ma capace di una energia pazzesca, Otmario Ruiz, mostruoso ed enorme nella sua bonaria bravura, non può che essere associato a Cosa, la Donna Invisibile, ovvio, l’atmosfera che si poteva respirare ieri sera al jazz club, può sospendere i problemi, creando un immenso campo di forza. Accidenti, devo un pò forzare il fumetto, siamo arrivati a 5. Ma mi giro e le facce sono ancora come le ho lasciate, rapite, nessuno se ne è accorto, pare…

Sono troppo prese da “Venus in the Pocket” brano di apertura del prossimo Cd di Maurizio Rolli, “Sette in latino” (in uscita la prossima settimana per l’etichetta Widesound). Certo sembra di vederla danzare una piccola venere leggera ed energica. Su quel palco c’è troppo da vivere per potersi distrarre, c’è una carezzevole “loose (a) lullaby” composta da Alfredo Impulliti e poi ancora musica di Maurizio, di Otmaro, assoli che restano a lungo a farti compagnia.

Spero che qualcuno mi chieda domani, tra un mese, tra un anno, raccontami di un bellissimo concerto.

 

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