Dal 16 gennaio al 19 marzo dieci serate di musica di qualità al “Caffè letterario-Il diavolo e l’acquasanta” in via delle Caserme a Pescara. Dal jazz al teatro musicale, dalla canzone d’autore alle musiche del mondo, nel segno dello storico locale che ha segnato la storia dei live in città.Inizia dunque la settima edizione degli eventi a cura dell’Associazione Culturale Kabala, sempre all’insegna dei suoni di qualità. Appuntamento per la cena concerto giovedì 16 gennaio alle 20,00 al “Caffè letterario-Il diavolo e l’acquasanta” in via delle Caserme a Pescara, con la Buxi Dixie Marching Band.L’ingresso è riservato ai tesserati all’associazione culturale Kabala: essendo il primo evento, chi acquista la cena avrà la tessera in omaggio.Per acquistare la cena vai su https://www.eventbrite.it/e/76432069377 |
Sounds for Charlie Parker’s
100° Anniversary (1920/2020)
Un percorso internazionale che abbraccia tante delle anime della musica di oggi – dal jazz al teatro musicale, dalla canzone d’autore alle musiche del mondo – e un omaggio ad un maestro della storia del jazz, Charlie Parker, nel centenario della nascita.
Musicisti presenti sui palchi dei festival più importanti come Francesco Cafiso e Dado Moroni, Omar Sosa e Gustavo Ovalles, Charlie Hunter e Lucy Woodward, Vincent Herring e Dave Kikoski. Personaggi noti al grande pubblico come Anna Melato, Greta Panettieri e Sergio Caputo, alfieri delle tante anime del jazz italiano come Gianluca Esposito, Mauro Grossi, Ares Tavolazzi, John B. Arnold, Maurizio Rolli, Gianluca Caporale, Bebo Ferra, Gianluca Di Ienno, Nicola Angelucci, Piero Odorici e Aldo Zunino. Dieci appuntamenti per disegnare una traiettoria artistica ricca di accenti musicali.
L’omaggio a Charlie Parker si manifesta soprattutto attraverso due concerti. La posizione nel cartellone li trasforma in una sorta di cornice che inquadra l’intero programma e stabilisce una prospettiva con cui accostarsi ai vari concerti. Francesco Cafiso e Dado Moroni hanno, ciascuno con le proprie caratteristiche, rivisitato le tante storie del jazz e la musica di Parker ne rappresenta, nello specifico, senz’altro un capitolo fondamentale. La serata conclusiva viene affidata invece ad una All Star che, nel nome del sassofonista, rilegge le esperienze personali dei singoli interpreti e le evoluzioni innescate dalla rivoluzione del bebop.
Intenzioni espressive e visioni estetiche si intrecciano e si contrappongono per dare consistenza ad un panorama sfaccettato. In tutti i contesti, si possono ritrovare alcuni elementi caratterizzanti: la sintesi e la combinazione tra linguaggi, la capacità di cogliere il senso del momento. Sono elementi che il jazz ha riportato al centro della scena nel corso della sua storia e che hanno superato i confini tra i generi per diventare un patrimonio di tutti i musicisti nelle performance e nel racconto da sviluppare attraverso la musica.
I dieci appuntamenti in programma mantengono sempre uno sguardo in questa direzione. Anche quelli più distanti dal “centro focale” del jazz, rivelano soluzioni in grado di unire espressioni differenti, un’attenzione rivolta alle matrici più ancestrali.
Naturalmente, il discorso diventa ancora più manifesto quando rientriamo in territori più squisitamente jazzistici: i tanti rivoli che hanno caratterizzato la storia di questa musica diventano altrettante suggestioni per lanciarsi in progetti che guardano alle musiche del mondo (Omar Sosa & Gustavo Ovalles), alla dimensione “elettrica” (Bebo Ferra Trio e Archivi Sonori) e alle possibilità associate alla canzone (Sergio Caputo 4et, Charlie Hunter & Lucy Woodward e anche il Gianluca Esposito 4et special guest Greta Panettieri).
La festa di apertura e l’appuntamento con il teatro canzone vanno a caratterizzare in maniera ancora più ampia il programma. Il richiamo al dixieland, alla città di New Orleans e alle origini del jazz, è la strada per animare la presentazione della stagione e per avviare il viaggio musicale da uno dei luoghi da cui è partita l’avventura di queste musiche. Il tango – e in generale le musiche sudamericane – rappresentano ormai da decenni una delle tante espressioni dell’incontro musicale tra Africa, America ed Europa: la vicenda dei Desaparecidos è una delle pagine più tragiche del Novecento, la parola e il racconto riescono a rendere tutta la drammatica realtà dei fatti unendosi alle melodie e ai ritmi argentini, utilizzando le composizioni di un grande artista come Astor Piazzolla.