L’appuntamento del giovedì presso il jazz club Kabala ospita questa settimana, il 12 aprile (inizio cena-concerto ore 20, presso Pontevecchio, via Nazario Sauro a Pescara, info e prenotazioni 085-4511302; 329-4113639), il progetto musicale del sassofonista Nicola Fazzini e del bassista Alessandro Fedrigo.
Sperimentazione ed improvvisazione, racchiusi nell’ultimo cd prodotto con l’XY Quartet, “Idea F”, che verrà presentato in anteprima per l’Abruzzo, proprio presso il Kabala.
“Abbiamo voluto cimentarci con tecniche compositive della musica contemporanea – dice Nicola Fazzini – e trasportarle nel jazz. All’apparenza potrebbe apparire un progetto serioso, ma vi assicuro, c’è una grande energia ed un grande impatto ritmico. Il risultato che ne deriva è molto coinvolgente”.
Un tour nazionale appena partito ed il 12 aprile la prima tappa abruzzese “Il progetto è nato soltanto 4 mesi fa, da allora grazie all’etichetta indipendente veneta musica.org è diventato un album, Idea F, che stiamo portando in giro per i club, la settimana scorsa siamo stati a Torino, questa settimana saremo a Pisa ed a Roma. Siamo sicuri che anche al Kabala la riposta sarà positiva come negli altri locali. Ringraziamo il presidente Giancarlo Alfani che si è mostrato entusiasta per questa nostra proposta musicale”.
Sul palco del Kabala, dunque, saliranno Nicola Fazzini al sax contralto e soprano, Luigi Vitale al vibrafono, Alessandro Fedrigo al basso e Luigi Clussi alla batteria.
Fazzini sassofonista milanese di origine, ma giramondo per professione, insieme ad Alessandro Fedrigo (nel 2011 nella top ten dei migliori bassisti italiani per la rivista Jazzit), ha elaborato un progetto musicale teso all’individuazione di nuove formule compositive ed improvvisative. Al loro fianco due tra i musicisti più interessanti del panorama jazzistico italiano: il vibrafonista Luigi Vitale e il batterista Luca Colussi.
X e Y sono i due codici che simboleggiano le antitesi da cui nasce il suono di questo gruppo: musica colta e jazz, composizione e improvvisazione, nota e rumore, tradizione e innovazione, suono e silenzio. Le tecniche della musica colta del novecento vengono modificate ad uso di forme e strutture del jazz. Attraverso poliritmie, modulazioni e improvvisazioni il quartetto produce una musica scritta e improvvisata dotata di profonda coerenza, omogeneità e originalità.